Bolzano, Göttingen, 10 giugno 2025

L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM/GfbV) avverte di un attacco su larga scala da parte del regime islamista di Damasco contro la minoranza drusa nel sud del Paese. Tre mesi dopo i massacri della popolazione alawita nella Siria occidentale, i nuovi governanti di Damasco stanno aumentando la pressione sui Drusi della provincia meridionale di Suwaida. I Drusi vengono rapiti o uccisi quasi quotidianamente. Le strade di accesso all’area drusa sono bloccate, così che cibo, benzina o diesel non possono più raggiungere la popolazione.
Per preparare la popolazione sunnita a un eventuale attacco contro la minoranza, i nuovi governanti stanno creando agitazione contro i Drusi, accusandoli di collaborare con Israele e con Paesi stranieri. In realtà, gli ex miliziani che ora governano Damasco hanno essi stessi chiesto e caldeggiato interventi militari stranieri, ad esempio da parte della Turchia, fin dal 2011. Jihadisti da tutto il mondo sono stati portati in Siria per sostenere il progetto islamista. Migliaia di questi jihadisti saranno integrati nell’esercito e nella polizia siriana con l’approvazione degli Stati Uniti. Sono stati coinvolti in molti crimini come omicidi e stupri, anche contro yazidi, sciiti e cristiani. Questi jihadisti non sono solo un grande pericolo per i Drusi, ma per l’intera popolazione siriana, poiché non parlano l’arabo o altre lingue del Paese e non conoscono la diversità e le culture della Siria.
Poiché la comunità internazionale non è interessata al destino dei Drusi siriani e i crimini di guerra contro di loro non vengono messi all’ordine del giorno delle organizzazioni internazionali da nessuno Stato del mondo, i Drusi ripongono la loro ultima speranza in Israele. Lì vivono circa 150.000 Drusi che non vogliono abbandonare per nessun motivo le loro sorelle e i loro fratelli in Siria. Essi chiedono allo Stato israeliano di proteggere militarmente i Drusi in Siria da un possibile genocidio, se necessario.
I Drusi sono una comunità religiosa del Medio Oriente. Nel mondo si contano circa un milione di Drusi, la maggior parte dei quali vive in Siria, Libano, Israele e Giordania. Si definiscono “al-Muwahhidun”, cioè monoteisti. Un altro termine che i drusi si attribuiscono è “Bani Maaroof”. Nell’uso moderno, significa “popolo delle buone azioni”. La maggioranza dei drusi, ma anche le altre minoranze in Siria, così come molte donne e democratici sunniti, non si fidano dei nuovi governanti di Damasco. Questi islamisti non vogliono costruire uno Stato libero, ma piuttosto installare un regime religioso-totalitario come in Iran – solo che non sarà sciita, ma sunnita.