La Giornata dell’Amazzonia del 5 settembre arriva in un momento in cui la devastazione della stagione degli incendi boschivi in corso è già prevedibile. Anche quest’anno sono stati stabiliti dei record negativi. Secondo l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM), le azioni, la retorica e i vari progetti di legge del governo estremista di destra del Brasile stanno spingendo verso questo tipo di sviluppo e impedendo un miglioramento: il governo Bolsonaro sta puntando su progetti di legge che danneggiano l’ecosistema amazzonico di importanza globale. In particolare, si tratta di leggi che mirano a indebolire i diritti degli indigeni. E questo perché gli abitanti indigeni dell’Amazzonia cercano di proteggere i loro territori dagli intrusi e di preservare le foreste e la biodiversità.
Da gennaio ad agosto di quest’anno, sono stati registrati il 5,8% in più di incendi boschivi rispetto allo stesso periodo del 2020; in agosto, l’aumento su base annua è stato ancora maggiore, pari al 17,1%. L’agenzia spaziale brasiliana INPE ha registrato 28.060 incendi in Amazzonia nell’ultimo mese. I tre anni con più incendi boschivi sono stati il 2019, il 2020 e il 2021 – proprio gli anni in cui il governo Bolsonaro è al potere. Questo mostra chiaramente la dimensione politica del problema: Bolsonaro incoraggia lo sfruttamento economico dei territori con tutti i mezzi. Questo fa il gioco della lobby agricola e mineraria, che può così esportare più merci – anche in Europa. Per i popoli indigeni dell’Amazzonia, per il clima e per l’ambiente, questa politica risulta però fatale.
Oltre al disboscamento illegale e all’accaparramento delle terre per l’industria agroalimentare, l’estrazione illegale dell’oro è uno dei grandi problemi dell’Amazzonia. Secondo i satelliti di osservazione dell’INPE, il 72% di tutte le ricerche d’oro in Amazzonia quest’anno hanno avuto luogo in territori indigeni o in aree protette. La ricerca illegale di oro in Amazzonia è aumentata del 13,44%. Nella sola terra indigena di Ituna-Itatá, le invasioni dei cercatori d’oro sono aumentate del 650%. L’anno scorso, nessun territorio indigeno ha visto un disboscamento più aggressivo. Ora il 94% di questo territorio indigeno è rivendicato come proprietà privata. La demarcazione ufficiale del territorio è in attesa di giudizio e anche questo fa parte della strategia di Bolsonaro.
Diversi progetti di legge mirano ad assegnare territori indigeni a privati e imprese non indigene. Si stima che il disegno di legge PL 2633/20 abbia il potenziale di liberare da 55 a 65 milioni di ettari di terra per lo sfruttamento. Il disegno di legge PL 510 aprirebbe la strada all’occupazione di 24 milioni di ettari di foreste pubbliche. Il disegno di legge PL 191/20 legalizzerebbe l’estrazione mineraria, l’energia idroelettrica, l’agricoltura industriale e l’esplorazione di petrolio e gas nelle aree protette indigene. Secondo alcuni studi, l’occupazione illegale della terra in Brasile è aumentata del 274% tra il 2018 e il 2020.