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Terremoto in Turchia: discriminazione sistematica delle aree alevite

Bolzano, Göttingen, 17 febbraio 2023

Campo profughi nella regione di Shahba, nord di Aleppo, Siria del Nord. Foto: Kamal Sido / GfbV 2019.

Le comunità alevite di Pazarcik ed Elbistan, nel sud-est della Turchia, lamentano una discriminazione sistematica nella fornitura di aiuti, nei soccorsi e nel recupero delle vittime del terremoto. Lo riferisce l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) facendo riferimento a fonti alevite-curde e al presidente federale della comunità curda in Germania, Ali Toprak. Testimoni oculari ci dicono che l’agenzia statale per il controllo dei disastri ha visitato in particolare i villaggi aleviti intorno a Pazarcik solo pochi giorni dopo il terremoto. I villaggi dove la gente era ancora sotto le macerie sono stati sistematicamente ignorati. Gli aiuti civili continuano a essere ostacolati. Questo dimostra in modo esemplare come il governo turco stia usando la catastrofe per sradicare le minoranze nel Paese.

Dopo il terremoto, si sono moltiplicate le iniziative alevite-curde per fornire aiuti e forniture di emergenza e per portare donazioni dall’estero alle zone colpite. La fiducia della gente nel governo turco e nella gestione dei disastri è stata profondamente scossa. La popolazione civile sta ora fornendo gli aiuti che lo Stato sta sistematicamente trattenendo. E anche questo è una spina nel fianco dello stato turco. Nella comunità alevita di Pazarcik, il governatore di Maraş (Kahramanmaraş) ha ordinato agli operatori civili di interrompere il loro lavoro e ha confiscato gli aiuti. Un amministratore statale deve ora organizzare la distribuzione. Questo è uno schiaffo alla comunità alevita. Le persone colpite sono tagliate fuori dagli aiuti a loro destinati. Questo dimostra quanto sia radicata la discriminazione.