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18.11.2025 | Cile, Mapuche, Popoli indigeni

Elezioni in Cile: favorito Kast, un radicale di destra. Nonostante la sconfitta di misura al primo turno, Kast vincerà il ballottaggio

13.11.2025 | Marocco, ONU, Sahara Occidentale, Saharawi

Risoluzione dell’ONU sul Sahara occidentale: l’autodeterminazione rimane in secondo piano

11.11.2025 | Bosnia ed Erzegovina, Sarajevo

Italia-Bosnia: cecchini italiani coinvolti negli omicidi. Anche italiani e altri europei hanno partecipato all’assedio serbo di Sarajevo

7.11.2025 | Diritti umani, Popoli indigeni, Russia, Russland

Russia: APM/GfbV critica l’introduzione delle festività dedicate alle popolazioni indigene definendola una pura farsa

7.11.2025 | CPI, Diritti umani, Minoranze

Nomina a membro onorario della GfbV per il Prof. Claus Kreß – Riconoscimento per l’eccezionale impegno a favore dei diritti umani e del diritto penale internazionale

30.10.2025 | Iraq, Minoranze religiose

15 anni dopo il devastante attentato alla Cattedrale di Baghdad (31 ottobre) – I Cristiani in Medio Oriente continuano ad essere minacciati

28.10.2025 | Diritti umani, Masai, Tanzania

Elezioni presidenziali e parlamentari in Tanzania (29 ottobre) – Si aggrava la situazione dei diritti umani dei Masai: aumento degli sfratti e della repressione

20.10.2025 | Armenia, Nagorno-Karabakh

“Ha contribuito in modo determinante al riconoscimento del genocidio degli Armeni” – L’Associazione per i popoli minacciati si congratula con Tessa Hofmann per il conferimento della Croce al merito

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Violenza indiscriminata in Burkina Faso. Gruppi armati attaccano i civili in Burkina Faso

Bolzano, Göttingen, 14 giugno 2022

Burkina Faso: costruire la resilienza contro fame e malnutrizione. Foto: ©EC/ECHO/Anouk Delafortrie (CC BY-NC-ND 2.0)

Secondo i media, a Seytenga, in Burkina Faso, al confine con il Niger, diversi civili sono stati vittime di attacchi. Gli uomini armati hanno sparato indiscriminatamente, uccidendo chiunque corresse davanti a loro. Inoltre, numerose persone sono rimaste ferite e centinaia sono fuggite. Secondo l’Associazione per i popoli minacciati (APM), è probabile che i responsabili siano appartenenti a un’organizzazione islamista. I gruppi islamici armati sono molto attivi nei vicini Stati del Mali e del Niger e stanno prendendo sempre più di mira il Burkina Faso.

Le ideologie islamiste radicali trovano terreno fertile nelle regioni emarginate, dove parte della popolazione non vede prospettive. Questo è il caso di diversi Stati della regione del Sahel. Le milizie di reclutamento hanno gioco facile laddove la gente vive in situazioni precarie. Al contrario, questo significa che se la situazione delle persone migliora e vedono prospettive per il futuro, l’islamismo radicale e la violenza hanno molta più difficoltà ad affermarsi. Gli approcci alle soluzioni dovrebbero quindi includere miglioramenti concreti delle condizioni di vita delle persone che vivono nelle regioni interessate. Il Nord del Mali, ad esempio, è stato emarginato per troppo tempo.