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11.11.2025 | Bosnia ed Erzegovina, Sarajevo

Italia-Bosnia: cecchini italiani coinvolti negli omicidi. Anche italiani e altri europei hanno partecipato all’assedio serbo di Sarajevo

7.11.2025 | Diritti umani, Popoli indigeni, Russia, Russland

Russia: APM/GfbV critica l’introduzione delle festività dedicate alle popolazioni indigene definendola una pura farsa

30.10.2025 | Iraq, Minoranze religiose

15 anni dopo il devastante attentato alla Cattedrale di Baghdad (31 ottobre) – I Cristiani in Medio Oriente continuano ad essere minacciati

28.10.2025 | Diritti umani, Masai, Tanzania

Elezioni presidenziali e parlamentari in Tanzania (29 ottobre) – Si aggrava la situazione dei diritti umani dei Masai: aumento degli sfratti e della repressione

20.10.2025 | Armenia, Nagorno-Karabakh

“Ha contribuito in modo determinante al riconoscimento del genocidio degli Armeni” – L’Associazione per i popoli minacciati si congratula con Tessa Hofmann per il conferimento della Croce al merito

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Giornate di azione per il Sahara occidentale 2025: “50 anni di occupazione – 50 anni di resistenza”

16.10.2025 | Crimea, Russia, Russland, Tatari di Crimea, Ucraina

Escalation della persecuzione russa in Crimea: preoccupazione per donne tatare di Crimea arrestate

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Ricatto invece di responsabilità – La commissione giuridica vota a favore di un taglio drastico alla direttiva UE sulla catena di approvvigionamento

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Turchia / UE

Critica della percezione unilaterale delle violazioni dei diritti umani in EU e della destabilizzazione da parte della Turchia

Bolzano, Göttingen, 12 agosto 2022

Campo profughi nella regione di Shahba, nord di Aleppo, Siria del Nord. Foto: Kamal Sido / GfbV 2019.

La Ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock si è espressa finalmente con chiare parole a favore del rilascio dell’oppositore Osman Kavala in Turchia. La signora Baerbock ha posto fine al lungo silenzio sulla soppressione della libertà di espressione da parte del governo Erdogan e su questo aspetto sia l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) sia l’Associazione Internazionale per i Diritti Umani (IGFM) lodano la presa di posizione. Ma quando si tratta della persecuzione e dell’oppressione dei curdi, il governo tedesco rimane spesso in silenzio, criticano le organizzazioni per i diritti umani.

Diverse domande sono certamente scomode, ma devono essere poste, dicono gli attivisti per i diritti umani: perché il governo tedesco, nello specifico, ha ignorato per anni gli attacchi dell’esercito turco contro le minoranze e le amministrazioni autonome nelle zone di confine della Siria e dell’Iraq? Perché la catastrofica situazione dei diritti umani dei curdi in Iran non è un problema? “Gli attacchi militari turchi e il terrore delle milizie finanziate da Ankara destabilizzano l’intera regione. Numerose persone sono costrette a fuggire. Erdogan vuole imporre un Islam sunnita radicale a coloro che restano. Sta islamizzando e ottomanizzando con la forza le aree con la costruzione di moschee e scuole coraniche, al fine di eliminare la cultura, l’ordine e i costumi religiosi originari. Le vittime non sono solo curdi, ma anche yazidi e cristiani assiri”, afferma Martin Lessenthin, portavoce dell’IGFM.

L’Associazione per i popoli Minacciati critica anche la leadership turca sotto Erdogan che vuole far perseguire o addirittura estradare in Turchia i curdi che vivono in Germania e nel resto dell’UE: chiunque manifesti pubblicamente con i colori curdi, chieda la libertà per i prigionieri politici o porti con sé i simboli delle organizzazioni curde non deve essere criminalizzato! Chi tace sulle violazioni dei diritti umani di Erdogan e mostra costantemente comprensione per gli interessi di sicurezza della Turchia, accetta i crimini di guerra di oggi e i genocidi di domani. Se l’Unione Europea e la NATO vogliono rimanere credibili, non devono giustificare, banalizzare o sostenere le guerre di aggressione di Erdogan contro i curdi e altre minoranze.

Secondo gli attivisti per i diritti umani, il rapido deterioramento della situazione dei diritti umani nell’area di influenza di Erdogan rappresenta un pericolo per l’Europa e la NATO. Ad esempio, l’interferenza turca contro gli Armeni nel Nagorno-Karabakh e sul territorio di Svezia, Germania e di altri Stati dell’UE non deve essere tollerata. Tutte le violazioni dei diritti umani provenienti dalla Turchia devono essere rese pubbliche e fermate.