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11.11.2025 | Bosnia ed Erzegovina, Sarajevo

Italia-Bosnia: cecchini italiani coinvolti negli omicidi. Anche italiani e altri europei hanno partecipato all’assedio serbo di Sarajevo

7.11.2025 | Diritti umani, Popoli indigeni, Russia, Russland

Russia: APM/GfbV critica l’introduzione delle festività dedicate alle popolazioni indigene definendola una pura farsa

30.10.2025 | Iraq, Minoranze religiose

15 anni dopo il devastante attentato alla Cattedrale di Baghdad (31 ottobre) – I Cristiani in Medio Oriente continuano ad essere minacciati

28.10.2025 | Diritti umani, Masai, Tanzania

Elezioni presidenziali e parlamentari in Tanzania (29 ottobre) – Si aggrava la situazione dei diritti umani dei Masai: aumento degli sfratti e della repressione

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“Ha contribuito in modo determinante al riconoscimento del genocidio degli Armeni” – L’Associazione per i popoli minacciati si congratula con Tessa Hofmann per il conferimento della Croce al merito

17.10.2025 | Marocco, ONU, Saharawi

Giornate di azione per il Sahara occidentale 2025: “50 anni di occupazione – 50 anni di resistenza”

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Escalation della persecuzione russa in Crimea: preoccupazione per donne tatare di Crimea arrestate

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Ricatto invece di responsabilità – La commissione giuridica vota a favore di un taglio drastico alla direttiva UE sulla catena di approvvigionamento

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Elezioni presidenziali e parlamentari in Namibia (27 novembre). Il genocidio degli Ovaherero e dei Nama rimane irrisolto

Bolzano, Göttingen, 25 novembre 2024
Herero e Nama incatenati durante il genocidio. Foto: wikipedia.

Ovaherero e Nama sono scettici riguardo alle elezioni presidenziali e parlamentari che si terranno in Namibia il 27 novembre, come riportato dall’Associazione per i Popoli Minacciati (APM). Anche se l’Organizzazione Popolare del Sud-Ovest (SWAPO), al potere dal 1990, potrebbe perdere per la prima volta la sua netta maggioranza, le conseguenze del genocidio (1904-1908) continuano ad avere un impatto e a manifestarsi in profonde ingiustizie. Il governo di lunga durata del presidente Hage Geingob, recentemente scomparso, ha negoziato il cosiddetto accordo di riconciliazione con il governo tedesco, anch’esso molto controverso in Namibia. Le rappresentanze riconosciute degli Ovaherero e dei Nama non sono state nemmeno coinvolte in questi negoziati, sebbene riguardassero il genocidio dei loro popoli. Nel caso di un’altra vittoria elettorale della SWAPO, nessuno crede che la situazione migliorerà. Tuttavia, il genocidio non compare quasi mai nei programmi elettorali degli altri partiti, quindi Ovaherero e Nama possono solo essere cautamente ottimisti se altri partiti andranno al potere.

Circa 100.000 persone sono state vittime del genocidio da parte dell’Impero tedesco a partire dal 1904. Di conseguenza, gli Ovaherero e i Nama sono ancora più sottorappresentati nell’elettorato namibiano. Hanno poco potere politico per far valere le loro richieste. Finora, nessuno dei governi SWAPO è riuscito a garantire un’equa rappresentanza dei gruppi etnici nel Paese.

Nella sua campagna elettorale, la SWAPO ha sempre sostenuto la narrazione di aver liberato la Namibia dal mandato sudafricano. Tuttavia, questa narrazione ignora le lotte di liberazione degli Ovaherero, dei Nama, dei Damara e dei San contro la potenza coloniale tedesca. Soprattutto per la popolazione giovane della Namibia, nata dopo l’indipendenza, la narrazione della liberazione ha poco significato. Questa fascia della popolazione è interessata a problemi più gravi come l’alta disoccupazione, la povertà e la mancanza di investimenti nei settori dell’istruzione e della sanità. Una delle ragioni della disuguaglianza in Namibia è che gran parte del Paese è ancora nelle mani di pochi proprietari terrieri bianchi. I partiti di opposizione hanno sollevato la questione irrisolta della ridistribuzione delle terre. Tuttavia, molti namibiani li accusano di usare la questione solo come tattica elettorale, ma di non volere alcun cambiamento.