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Accordo insufficiente e ancora nel limbo

Genocidio tedesco contro Herero e Nama

Bolzano, Göttingen, 2 settembre 2022
Herero e Nama incatenati durante il genocidio. Foto: wikipedia.

Riguardo al genocidio tedesco di inizio ‘900 verso Herero e Nama e alle trattative in corso, la cosiddetta “dichiarazione congiunta” tra gli Stati tedesco e namibiano non è ancora decollata, nemmeno un anno dopo la sua presentazione al Parlamento namibiano. L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ritiene ancora insufficiente l’accordo proposto. Il documento è stato negoziato tra governi. Importanti organizzazioni di discendenti dei sopravvissuti non sono state coinvolte e rifiutano il risultato. I pagamenti che la Repubblica Federale Tedesca si impegna a effettuare sono esigui, l’ammissione di colpevolezza è inconsistente. È positivo che il Parlamento namibiano abbia finora rifiutato di dare il proprio consenso. Il nuovo governo tedesco dovrebbe prendere sul serio le critiche e rinegoziare – e questa volta includere i diretti interessati.
Il gruppo parlamentare dei Verdi al Bundestag aveva comunque presentato una mozione dal banco dell’opposizione per riconoscere e fare i conti con l’ingiustizia coloniale. La mozione fa esplicito riferimento al genocidio degli Herero e dei Nama: “In questo contesto, è anche importante ripensare il quadro ristretto dei negoziati intergovernativi tra Germania e Namibia e consentire un’ampia partecipazione dei gruppi di popolazione particolarmente colpiti e della società civile, al fine di garantire congiuntamente un processo adeguato e accettato”, si legge nella mozione. Si tratta di un’iniziativa che il ministro degli Esteri verde, Annalena Bearbock, può ora attuare direttamente. Anche l’Autorità Tradizionale Ovaherero e l’Associazione dei Leader Tradizionali Nama chiedono una rinegoziazione – direttamente con le persone colpite, come previsto dal diritto internazionale.
Il dottor Ngondi Kamatuka della Ovaherero Genocide Foundation ha dichiarato all’APM: “Esortiamo il partito dei Verdi a sollevarsi dalla politica del momento e a sostenere la nostra posizione, come hanno fatto prima di entrare nella coalizione di governo del Cancelliere Olaf Scholz. È giunto il momento per il partito dei Verdi di assumere un ruolo morale di primo piano”.