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Aiuti umanitari per il nord della Siria: solo la Turchia può consentire o bloccare le consegne di aiuti attraverso il confine

Bolzano, Göttingen, 14 febbraio 2023

Campo profughi nella regione di Shahba, nord di Aleppo, Siria del Nord. Foto: Kamal Sido / GfbV 2019.

L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) chiede ancora una volta l’apertura di tutti i valichi di frontiera dalla Turchia verso la Siria settentrionale, in particolare ad Afrin. Le organizzazioni umanitarie, i rappresentanti dei media e le missioni di osservazione indipendenti devono avere accesso illimitato a tutte le persone colpite nell’area del disastro. Negli ultimi cinque anni, solo i mercenari islamisti hanno potuto attraversare il confine. Questa situazione deve cambiare immediatamente. Le richieste al regime di Assad a Damasco sono inutili. Non controlla questo confine. Solo la Turchia può far passare le consegne di aiuti o bloccarle. L’APM continua a ricevere segnalazioni da Afrin secondo cui le forze di occupazione turche e i loro mercenari stanno confiscando gli aiuti destinati alle aree controllate dai curdi. Si dovrebbe consentire ad osservatori indipendenti di entrare nella regione per verificare questi rapporti.

L’APM intanto accoglie con favore la disponibilità di alcuni politici tedeschi a favorire l’accoglienza delle vittime del terremoto in Germania. Ma questo incoraggerebbe i piani di Erdogan per un’ulteriore pulizia etnica della regione di Afrin. “Sarebbe meglio per la popolazione se i cittadini tedeschi di Afrin, come me, potessero sostenere finanziariamente i loro parenti nella vecchia patria”, ha dichiarato Kamal Sido, referente dell’APM in Germania. Nonostante l’occupazione islamista e i terremoti, molte persone vogliono rimanere nella loro patria. Non vogliono lasciare il loro Paese alla Turchia e ai suoi mercenari islamisti. Aiutarli direttamente nel nord della Siria sarebbe anche più facile e finanziariamente più conveniente per tutti.

Per questo motivo l’APM si batte affinché i cittadini europei di Afrin possano recarsi in Siria attraverso la Turchia senza essere arrestati. Ciò consentirebbe anche di verificare se il confine con Afrin è davvero aperto agli aiuti umanitari. “Durante questa visita, personalmente vorrei visitare anche le tombe di mia madre e di mio padre. Ad Afrin, occupata dai turchi, negli ultimi anni sono stati profanati molti cimiteri curdi”, ha riferito Sido.

Poco dopo il terremoto, l’APM ha riferito di un attacco turco alla regione settentrionale siriana di Tal Rifaat. I curdi sfollati o costretti a fuggire dall’esercito turco nel 2018 sono stati accolti lì. Dopo una prima veemente smentita, l’ambasciatore turco in Germania ha confermato che c’è stato “un incidente”. In questo contesto, l’APM ribadisce la sua richiesta: tutti gli attacchi, da qualsiasi parte provengano, devono cessare. I piani di invasione di Erdogan nelle aree curde e in altre zone della Siria, che sono contrari al diritto internazionale, devono essere fermati. Le truppe turche che occupano Afrin dal marzo 2018 devono lasciare la regione. Queste truppe devono tornare in patria per aiutare le popolazioni che soffrono in Turchia.