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La Ministra degli Interni Nancy Faeser ad Ankara. Revocare il bando del PKK, mediare la pace

Bolzano, Göttingen, 21 novembre 2022

Campo profughi nella regione di Shahba, nord di Aleppo, Siria del Nord. Foto: Kamal Sido / GfbV 2019.

L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) chiede ancora una volta l’abolizione della messa al bando del PKK in Germania. Questo divieto è da tempo superato. Serve allo Stato turco come pretesto per attaccare sempre più le aree di insediamento curde in Siria, Iraq e nel proprio Paese. I sostenitori del regime di Erdogan in Germania ne fanno un uso improprio per criminalizzare le proteste pacifiche contro le sue politiche. Finché la Germania sosterrà il divieto e allo stesso tempo sosterrà la Turchia con armi e denaro, oltre che politicamente e diplomaticamente, si renderà complice degli attacchi che violano il diritto internazionale. E aiuta il sovrano turco a perseguitare i suoi oppositori politici all’estero.

La Ministra degli Interni Nancy Faeser deve criticare senza mezzi termini i recenti attacchi nel nord della Siria durante la sua visita ad Ankara. Deve capire che la presa del potere di Erdogan non può essere compito delle autorità tedesche. Più volte i curdi in Germania sono stati accusati di aver manifestato pacificamente contro la politica di persecuzione della Turchia. Anche mostrare una bandiera curda è oggetto non di rado di persecuzioni massicce. La messa al bando del PKK rende difficile mostrare un’ampia solidarietà con le giustificate richieste curde di uguaglianza e libertà nella loro patria.

Con la continua criminalizzazione, la Germania si unisce a una bizzarra alleanza di regimi autocratici che reprimono le aspirazioni curde alla libertà. L’Iran e la Turchia fanno leva sulla violenza di massa contro la popolazione curda nel proprio Paese e nell’Iraq settentrionale. Nel nord della Siria, lo fanno la Turchia, il regime di Assad e le milizie islamiste, che a loro volta sono sostenute dalla Turchia e finanziate dal Qatar, che ospita la Coppa del Mondo. La Germania dovrebbe dire addio a questa losca compagnia il prima possibile. La revoca del bando del PKK sarebbe un passo importante verso la ricerca di una soluzione politica pacifica e negoziata alla questione curda. Il governo tedesco dovrebbe fungere da mediatore tra curdi e governo turco. Se troverà un modo per porre fine alla guerra e alla violenza cieca, tutti gli interessi saranno serviti.