Bolzano, Göttingen, 29 maggio 2019
E’ morto ieri, 28 maggio, il noto medico e attivista per i diritti dei Mozabiti masiri Kamel Eddine Fekhar. Condannato diverse volte per il suo attivismo politico, Fekhar ha passato più volte diversi anni in carcere. Dal 31 marzo 2019 era di nuovo in carcere e, secondo le prime notizie ricevute, è morto per le conseguenze di uno sciopero della fame. L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) chiede un’indagine indipendente sulle cause della sua morte. Kamel Eddine Fekhar era una delle voci più conosciute a difesa della causa dei circa 300.000 Mozabiti masiri dell’Algeria meridionale. La sua morte rischia di scatenare forti proteste nella regione del Mzab ricca di risorse dove già nel 2015 erano scoppiati gravi disordini tra la popolazione mozabita locale e la popolazione araba migrata nella zona.
In seguito alla morte di Kamel Eddine Fekhar, l’APM critica duramente le istituzioni algerine. In primo luogo, l’attivista non avrebbe nemmeno dovuto essere incarcerato. La sua morte in custodia è una prova della situazione catastrofica in cui versano i prigionieri politici in Algeria. Il caso di Fekhar, che si batteva per l’autonomia della regione mozabita, è un tipico esempio della criminalizzazione di attivisti per i diritti umani in corso in Algeria e dimostra che l’Algeria non è un paese sicuro per gli oppositori.
Dopo più di 50 giorni di sciopero della fame per protestare contro il suo arresto arbitrario, la salute di Fekhar, che era detenuto nel carcere di Ghardaia, la capitale della regione del Mzab, era seriamente compromessa. Nonostante le preoccupazioni espresse da più parti sullo stato di salute di Fekhar, le autorità carcerarie hanno evidentemente sottovalutato la situazione ordinando troppo tardi il suo trasferimento in un ospedale maggiore nell’Algeria settentrionale dove i medici non sono riusciti a stabilizzare le sue condizioni. La sua morte è stata annunciata ieri 28 maggio dal suo avvocato ed ha causato grande sconforto tra i partiti politici e le organizzazioni e gli attivisti per i diritti umani.
Per il suo impegno politico Kamel Eddine Fekhar è stato condannato più volte e complessivamente ha trascorso diversi anni in carcere. Era attivo in molteplici organizzazioni per i diritti umani e per un periodo è stato anche coordinatore dell’influente partito socialista FFS dei Masiri dell’Ait Ahmed. I Mozabiti e il loro portavoce Fekhar hanno accusato le istituzioni di ignorare volutamente le aggressioni della popolazione araba contro i Mozabiti e di perseguire una politica di arabizzazione della regione. I Masiri del Mzab e della Cabilia, il cui movimento è molto influente all’interno del movimento per la democratizzazione dell’Algeria, si considerano la popolazione indigena dell’Algeria. Non sono arabi e hanno una propria lingua e una propria cultura con propri valori.