Welcome at the website of Associazione per i popoli minacciati. Your currently used browser is outdated, probably insecure, and may cause display errors on this website. Here you can download the most recent browsers: browsehappy.com

Svezia, risultato delle elezioni per il Parlamento Sami 2025: chiaro segnale a favore dell’autodeterminazione indigena

Bolzano, Göttingen, 28 maggio 2025

Protesta degli allevatori di renne sami a Jokkmokk, in Svezia, contro l'inadeguato risarcimento per la perdita delle renne a causa dei predatori. Foto: Ökologix - CC0

L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) considera i risultati delle elezioni per il Sameting, il Parlamento Sámi, in Svezia del 18 maggio 2025 come un chiaro segnale a favore di una maggiore autodeterminazione indigena. Con un’affluenza alle urne del 60,9%, i Sámi hanno rieletto i loro rappresentanti, come dimostrano i risultati dello spoglio. Il governo di Stoccolma deve finalmente iniziare a prendere sul serio il Sameting come organo politico, invece di trattarlo come una foglia di fico.

Il governo svedese continua ad approvare progetti minerari ed energetici nel Sápmi, come la controversa miniera di minerale di ferro a Gállok/Kallak, nonostante gli avvertimenti di vari organismi e relatori speciali delle Nazioni Unite. Questi progetti mettono a rischio i mezzi di sussistenza dei Sámi e violano i loro diritti fondamentali finché le comunità interessate non danno il loro consenso prima che la decisione venga presa. Anche la crisi climatica in corso sta aumentando la pressione su queste comunità: il disgelo del permafrost e i pascoli ghiacciati stanno minacciando l’allevamento delle renne, il fulcro della cultura Sámi.

L’APM chiede quindi al governo svedese di ratificare immediatamente la Convenzione ILO 169, che è l’unico strumento vincolante di diritto internazionale che protegge in modo completo i diritti dei popoli indigeni. Inoltre, il principio del consenso libero, preventivo e informato (FPIC) deve essere sancito dalla legge per garantire che le comunità indigene abbiano realmente voce in capitolo nei progetti che riguardano i loro mezzi di sussistenza. Il Sameting dovrebbe essere trasformato in un organo decisionale a tutti gli effetti, con finanziamenti adeguati, per rafforzare la partecipazione politica dei Sámi. Inoltre, la Commissione per la verità e la riconciliazione, il cui mandato scade nel 2025, deve essere adeguatamente finanziata. Questo è l’unico modo per garantire che le ingiustizie storiche vengano affrontate. Infine, dovrebbero essere istituiti seggi garantiti ai Sámi nei comitati nazionali per il clima, la terra e l’acqua, per assicurare che i Sámi siano adeguatamente rappresentati nelle decisioni che riguardano il loro ambiente e il loro stile di vita. La Svezia ama presentarsi come pioniere nelle questioni relative ai diritti umani. Ora il governo di Stoccolma può e deve dimostrare che dietro tanta apparenza c’è davvero anche sostanza.