Bolzano, Göttingen, 9 novembre 2023
In occasione della Giornata mondiale della scienza per la pace e lo sviluppo del 10 novembre, l’Associazione per i popoli minacciati (APM) invita la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a sostenere il rilascio degli scienziati uiguri imprigionati quando si recherà in Cina all’inizio di dicembre. Nel corso del genocidio perpetrato contro la popolazione uigura, il governo cinese ha iniziato a condannare all’ergastolo ricercatori come Rahile Dawut o Ilham Tohti in processi assurdi anni fa. Entrambi gli scienziati volevano usare il loro lavoro per costruire ponti tra gli uiguri e la popolazione cinese in generale. Tuttavia, o proprio per questo, sono finiti nel mirino del governo cinese, che non ha alcun interesse alla riconciliazione. Il “crimine” di questi scienziati è stato quello di essere uiguri. Negli ultimi anni centinaia di altri ricercatori, intellettuali e scrittori uiguri sono stati imprigionati, inviati in campi di rieducazione o condannati a lunghe pene detentive.
Rahile Dawut è un’etnologa che da decenni compie ricerche sulla cultura e sulla storia uigura. Pur essendo membro del Partito comunista cinese, è stata arrestata nel dicembre 2017. Solo a fine settembre 2023 si è saputo che Dawut era già stata condannata all’ergastolo nel 2018 per presunto “separatismo” e “messa in pericolo della sicurezza dello Stato”. È stata una delle prime donne uigure a conseguire un dottorato. I suoi studi sui cosiddetti “mazar”, i santuari musulmani nello Xinjiang/Turkestan orientale, sul folklore e sulle tradizioni religiose uigure sono stati ampiamente citati. Molti di questi santuari sono stati distrutti dal governo cinese o trasformati in attrazioni per i turisti cinesi. Né la cultura uigura né coloro che la studiano dovrebbero continuare a esistere. Ci aspettiamo che la signora von der Leyen si schieri a favore della libertà accademica e delle scienziate anche a Pechino.
L’economista uiguro Ilham Tohti, arrestato nel gennaio 2014 con l’accusa di incitamento al separatismo, è stato condannato all’ergastolo e messo in isolamento nel settembre 2014. Dal 2017 la sua famiglia non può fargli visita. Nel suo lavoro, Tohti ha affrontato il tema dell’emarginazione economica e sociale degli uiguri nello Xinjiang/Turkestan orientale e ha sviluppato proposte concrete per una migliore convivenza. È stato insignito del Premio Weimar per i diritti umani e del Premio Sakharov del Parlamento europeo. Ilham Tohti si è sempre battuto affinché uiguri e cinesi potessero discutere e trovare soluzioni reciproche. Il governo cinese non ha tollerato questo suo attivismo. Nel suo lavoro ha anche affrontato il tema della lotta alla povertà. Ora il governo cinese usa cinicamente questo termine per nascondere i suoi programmi di lavoro forzato.