Bolzano
Egregio Sig. di Vieste,
ho ricevuto e accolto con attenzione il Suo appello alla solidarietà così come le richieste avanzate dall’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) e condivido la convinzione che sia necessario dimostrare solidarietà con la regione autonoma Federazione Nord della Siria. Nell’ambito dell’ultima seduta plenaria del 9 ottobre 2019 a Bruxelles, il Parlamento Europeo ha dibattuto la situazione nel Nord della Siria e si è chiaramente espresso contro l’intervento della Turchia. Il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ha espressamente chiesto alla Turchia di interrompere immediatamente qualsiasi azione militare nel Nord della Siria poiché questi interventi non potranno in nessun modo contribuire alla soluzione del problema (https://twitter.com/EP_President/status/1181976198357884930).
Cordiali saluti, Herbert Dorfmann
APPELLO
– alla Giunta provinciale dell’Alto Adige, c.a. Presidente della Provincia dott. Arno Kompatscher
– al Consiglio Provinciale dell’Alto Adige, c.a. Presidente del Consiglio Josef Noggler
– alla frazione parlamentare “Autonome Gruppe – Gruppo Autonomie”, c.a. Senatrice Julia Unterberger – Roma
– al Membro del Parlamento europeo Herbert Dorfmann, Parlamento Europeo – Bruxelles
L’8 ottobre 2019 la Turchia ha iniziato l’attacco via terra e con l’aviazione della Federazione Autonoma della Siria del Nord, detta anche Rojava, con l’intento di preparare l’invasione. Diversi villaggi di frontiera sono stati colpiti. Si teme che nelle prossime settimane si possa ripetere la tragedia del Cantone di Afrin (parte della Federazione della Siria del Nord) di febbraio/marzo 2018 e che la Turchia attacchi indisturbata il paese suo vicino, commettere massacri contro la popolazione civile, mettere in fuga la popolazione e attuare una politica di pulizia etnica.
Si tratta di azioni che sono da classificare come guerra di attacco contro un paese vicino e che costituiscono una violazione del diritto internazionale nonché dei diritti umani. La Turchia, membro della NATO e del Consiglio d’Europa, si rende colpevole di un’aggressione militare e di crimini di guerra.
– La Federazione Nord della Siria non ha in alcun modo aggredito o minacciato la Turchia. La dirigenza politica della regione ha più volte dichiarato e sottolineato che intende difendere unicamente la propria regione nella Siria del nord.
– La Federazione Nord della Siria è una delle regioni più stabili e sicure in Siria, paese provato da una guerra civile. Il Rojava ha accolto decina di migliaia di profughi provenienti da altre regioni della Siria.
– La Federazione Nord della Siria ha dichiarato di voler essere parte di una Siria post-bellica democratica e federale.
– La Federazione Nord della Siria ha tenuto libere elezioni comunali e distrettuali. Ha sviluppato un sistema politico e amministrativo basato sulla democrazia di base, pluralistico e multietnico che garantisce i diritti delle minoranze etniche e religiose nonché la parità di genere.
– Le unità di autodifesa YPG e YPJ e l’alleanza Forze Democratiche Siriane SDF hanno difeso il paese contro le milizie jihadiste e dello Stato Islamico (IS) e pur lamentando altissime perdite in vite umane, sono riuscite a cacciare l’IS dalla Siria.
– Dopo che le unità di autodifesa kurde sono state impiegate dagli USA come “forza di terra” nella lotta contro l’IS, la Federazione Nord della Siria è stata abbandonata e lasciata sola dagli USA.
Le Nazioni Unite e la Comunità Internazionale devono impegnarsi affinché la popolazione civile multietnica nel Nord della Siria non sia vittima sacrificale e senza protezione dell’aggressione militare turca. Si tratta di impedire una guerra di aggressione che viola il diritto internazionale, commessa da un paese membro della NATO.
L’Alto Adige finora si è dimostrato solidale con l’auto-organizzazione democratica dei Kurdi e degli altri gruppi etnici della regione. La mozione n. 663/16 “Solidarietà e sostegno alla popolazione e alle esperienze democratiche nel territorio di Rojava”, approvata il 15 settembre 2016, sottolinea il diritto alla libertà, alla sicurezza e all’autonomia dei gruppi etnici della federazione Siria del Nord. La mozione invita il governo provinciale ad attivarsi per sostenere e sviluppare iniziative che mantengano e incentivino gli sforzi democratici e di autonomia nella regione della Federazione Siria del Nord con il proposito di sviluppare un paese libero, democratico, multiculturale e multireligioso. La Provincia dell’Alto Adige si è impegnata in prima persona con progetti a favore dei profughi di Afrin così come per la popolazione civile della Federazione Nord della Siria.
In considerazione di quanto detto, l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) Bolzano chiede al Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano e ai rappresentanti presso il Parlamento a Roma di:
– fare tutto quanto in loro potere per salvaguardare la sicurezza e la pace nella Federazione Siria del Nord e per difendere i diritti alla libertà e alla stabilità della popolazione civile della regione.
– di intervenire con urgenza e insieme alle altre regioni autonome dell’Italia presso il governo a Roma, presso l’Unione Europea e presso la NATO, di cui la Turchia fa parte, per avviare un intervento capace di impedire l’invasione della Federazione Nord della Siria da parte della Turchia
– chiediamo ai parlamentari altoatesini a Roma di fare pressione sul governo e sul ministro degli esteri italiano affinché si impegni con tutti i mezzi politici a propria disposizione e a tutti i livelli per la tutela e protezione della regione Federazione Nord della Siria.
– Chiediamo al rappresentante altoatesino presso il parlamento dell’Unione Europea di esigere un’immediata azione dell’Unione Europea per fermare e impedire l’invasione turca della Federazione Nord della Siria.
Mozione n. 663/16 della Provincia Autonoma di Bolzano “Solidarietà e sostegno alla popolazione e alle esperienze democratiche nel territorio di Rojava” www2.landtag-bz.org/documenti_pdf/IDAP_421724.pdf
Mozione n. 880/18 “Solidarietà con la regione autonoma Rojava/Siria del nord – Fermiamo l’avanzata militare turca verso Afrin” www2.landtag-bz.org/documenti_pdf/idap_504407.pdf