Bolzano, Göttingen
L’Associazione per i popoli minacciati (APM) chiede la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per mettere in guardia la Turchia dalle conseguenze del suo intervento militare in Siria. L’intervento militare non solo allontanerebbe a tempi indeterminati la possibilità di pace e stabilità in Siria ma rischia di comportare seri pericoli anche per l’Europa. Se il cosiddetto Stato Islamico (IS) riprendesse forza, migliaia di miliziani dell’IS potrebbero tornare liberi e costituire un serio pericolo in Europa. Dopo che la Turchia ha per anni sostenuto i movimenti islamici nella vicina Siria, nessuno pensa veramente che possa ora mandare a processo i miliziani dell’IS. Ciò nonostante il presidente Statunitense Donald Trump ha passato alla Turchia la responsabilità per i prigionieri dell’IS, attualmente sotto custodia delle Forze Democratiche Siriane (Syrian Democratic Forces) a maggioranza kurda. Dopo l’annuncio dell’offensiva turca, le forze kurde hanno dichiarato di non poter più controllare e difendere i campi di prigionia in cui si trovano i miliziani dell’IS poiché hanno ora priorità militari più urgenti. Ma se i prigionieri dell’IS dovessero tornare in libertà potrebbero costituire un serio pericolo per la sicurezza non solo nella regione ma anche in Europa.
L’APM chiede quindi una forte iniziativa dell’Europa che deve farsi finalmente carico dei circa 10.000 miliziani dell’IS provenienti dai paesi europei. Essi devono essere ricondotti nei loro paesi insieme ai loro familiari dove dovranno essere processati per i crimini commessi o, dove possibile, reintegrati in società con specifici programmi di sorveglianza. L’Europa deve finalmente prendere in mano la situazione e assumersi le proprie responsabilità, sia per la popolazione civile della Siria del nord, sia per garantire le condizioni di pace in Medio Oriente così come in Europa.