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13.11.2025 | Marocco, ONU, Sahara Occidentale, Saharawi

Risoluzione dell’ONU sul Sahara occidentale: l’autodeterminazione rimane in secondo piano

11.11.2025 | Bosnia ed Erzegovina, Sarajevo

Italia-Bosnia: cecchini italiani coinvolti negli omicidi. Anche italiani e altri europei hanno partecipato all’assedio serbo di Sarajevo

7.11.2025 | Diritti umani, Popoli indigeni, Russia, Russland

Russia: APM/GfbV critica l’introduzione delle festività dedicate alle popolazioni indigene definendola una pura farsa

7.11.2025 | CPI, Diritti umani, Minoranze

Nomina a membro onorario della GfbV per il Prof. Claus Kreß – Riconoscimento per l’eccezionale impegno a favore dei diritti umani e del diritto penale internazionale

30.10.2025 | Iraq, Minoranze religiose

15 anni dopo il devastante attentato alla Cattedrale di Baghdad (31 ottobre) – I Cristiani in Medio Oriente continuano ad essere minacciati

28.10.2025 | Diritti umani, Masai, Tanzania

Elezioni presidenziali e parlamentari in Tanzania (29 ottobre) – Si aggrava la situazione dei diritti umani dei Masai: aumento degli sfratti e della repressione

20.10.2025 | Armenia, Nagorno-Karabakh

“Ha contribuito in modo determinante al riconoscimento del genocidio degli Armeni” – L’Associazione per i popoli minacciati si congratula con Tessa Hofmann per il conferimento della Croce al merito

17.10.2025 | Marocco, ONU, Saharawi

Giornate di azione per il Sahara occidentale 2025: “50 anni di occupazione – 50 anni di resistenza”

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Leonard Peltier deve finalmente essere liberato dalle carceri statunitensi! USA – attivista indigeno di 77 anni: “Sono all’inferno”

Bolzano, Göttingen, 26 gennaio 2022

Una vecchia foto di Leonard Peltier.

Oggi, mercoledì, l’Associazione per i popoli minacciati (APM) ha chiesto nuovamente il rilascio dell’attivista indigeno Leonard Peltier, ormai gravemente malato. Il 77enne è rimasto imprigionato per 45 anni da innocente. Peltier è detenuto in isolamento nel carcere di massima sicurezza USP-Coleman I. Ieri, si è rivolto al quotidiano statunitense “Huffington Post” con una dichiarazione. Lì descrive le lunghe serrate di Covid-19 e l’isolamento dei detenuti che ne deriva: “Nessun telefono, nessuna finestra, niente aria fresca – nessun incontro con la gente (…)”. Per gli anziani e i malati della prigione, in particolare, la situazione equivaleva a una tortura.

Leonard Peltier deve essere finalmente rilasciato. È gravemente malato, soffre di diabete e di un aneurisma dell’aorta addominale, tra le altre cose. Non c’è mai stata alcuna prova della sua colpevolezza. È giunto il momento di porre fine a questa ingiustizia. Peltier è stato condannato a due ergastoli nel 1977 per il presunto omicidio di due agenti dell’FBI a seguito di una sparatoria nella Riserva di Pine Ridge nello stato americano del Sud Dakota il 26 giugno 1975. All’epoca, Peltier era un noto attivista dell’American Indian Movement (AIM), organizzazione che difende i diritti degli indigeni. In seguito, si è saputo che l’FBI aveva estorto le dichiarazioni dei testimoni. Non ci sono prove della sua colpevolezza.

Nel corso degli anni, Papa Francesco, il Dalai Lama, Nelson Mandela, Desmond Tutu e Simon Wiesenthal, tra gli altri, hanno fatto campagna per il suo rilascio. Peltier ha anche fatto una campagna per i diritti degli indigeni dalla prigione. Abbiamo appena chiesto anche al governo tedesco di fare pressione sul Presidente americano Joe Biden e sulla Ministra degli interni Deb Haaland per il suo rilascio. La Haaland, lei stessa figlia di una nativa americana della tribù Pueblo, aveva sostenuto il rilascio di Peltier quando era ancora una deputata.