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Riunione della NATO a Dayton (22 maggio). L’accordo di pace del 1995 ha urgente bisogno di riforme

Bolzano, Göttingen, 21 maggio 2025

Sede della Corte europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo. Foto: CherryX, CC BY-SA 3.0

In occasione della riunione di primavera dell’Assemblea parlamentare della NATO, che si terrà domani 22 maggio a Dayton (Ohio), l’Associazione per i popoli minacciati (APM) ha inviato un appello urgente alla NATO, all’Unione Europea, al Consiglio per l’attuazione della pace e al governo della Bosnia-Erzegovina. L’organizzazione per i diritti umani chiede una riforma completa dell’accordo di pace del 1995. Trent’anni dopo Dayton, è giunto il momento di trasformare il cessate il fuoco in una pace giusta e democratica. Se l’Assemblea parlamentare della NATO vuole davvero stabilizzare i Balcani occidentali, deve ora adottare una chiara tabella di marcia per una riorganizzazione costituzionale e amministrativa della Bosnia-Erzegovina.

Nella lettera, l’APM chiede l’abolizione dell’ordine costituzionale e amministrativo basato sulle quote etnico-religiose, che ancora impedisce il funzionamento dello Stato, favorisce la corruzione e le spinte secessioniste e blocca le riforme urgentemente necessarie. Inoltre, tutte le sentenze pertinenti della Corte europea dei diritti dell’uomo, come nel caso Sejdić/Finci, devono essere applicate pienamente. Queste decisioni, così come il catalogo “Stato di diritto” della Commissione di Venezia, dovrebbero essere rese vincolanti nell’Allegato IV dell’Accordo di Dayton, in modo che i diritti politici non dipendano più dall’etnia. Il sostegno internazionale deve dare potere specifico alle autorità che si oppongono ai tentativi separatisti del Presidente della Repubblica Srpska, Milorad Dodik. Gli attacchi incostituzionali all’ordine dello Stato devono essere sanzionati in modo coerente.

Solo quando tutti i cittadini avranno pari accesso alla partecipazione politica, all’istruzione e alle cariche pubbliche, potrà emergere una cultura del compromesso che fermi l’esodo di massa dei giovani e consenta una crescita inclusiva. Finché le strutture esistenti impediranno l’autocorrezione democratica, le riforme rimarranno essenziali. La NATO deve quindi spingere per riforme costituzionali complete, assicurandosi che l’Alto rappresentante non imponga cambiamenti elettorali destabilizzanti.

L’appello completo è disponibile (in tedesco) in: www.popoli-min.it/wp-content/uploads/2025/05/GfbV_Appell_Dayton.pdf