Welcome at the website of Associazione per i popoli minacciati. Your currently used browser is outdated, probably insecure, and may cause display errors on this website. Here you can download the most recent browsers: browsehappy.com

News

Tutti
  • Tutti
  • 2025
  • 2024
  • 2023
  • 2022
  • 2021
  • 2020
  • 2019
Carica di più

Controversa commemorazione del genocidio in Namibia (28 maggio). Ovaherero e Nama rifiutano la giornata della commemorazione: critiche per la distorsione dei fatti

Bolzano, Göttingen, 26 maggio 2025
Herero e Nama incatenati durante il genocidio. Foto: wikipedia.

In occasione della Giornata della Memoria del Genocidio indetta dal governo namibiano per il 28 maggio, l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) richiama l’attenzione sul fatto che questa giornata è rifiutata dai rappresentanti ufficiali degli Ovaherero e dei Nama.

Questa data è stato indetta il 28 maggio 2024 e dichiarata giorno festivo ufficiale. Si riferisce alla chiusura dei campi di concentramento nel 1908 ed è presentato dal governo come la Festa della Liberazione. La dichiarazione del 28 maggio come Festa della Liberazione distorce i fatti storici e banalizza le attuali conseguenze del genocidio. Non si può parlare di una vera liberazione dei prigionieri. Non sono stati rilasciati in libertà; al contrario, torture, stupri e omicidi sono continuati fuori dai campi. Le conseguenze si fanno sentire ancora oggi sotto forma di espropriazione delle terre, emarginazione economica ed esclusione sociale.

Anche il Forum dei giovani dell’Associazione dei leader tradizionali Nama (NTLA) è fortemente critico: “I prigionieri non sono stati liberati, non sono tornati dalle loro famiglie, non hanno riavuto la loro terra, non hanno riavuto il loro bestiame, non hanno riavuto le loro vite, quindi cosa ricordiamo quando i campi di concentramento vengono chiusi?”, chiede la rappresentanza giovanile dell’NTLA.

Secondo l’APM, il conflitto che circonda la Giornata della Memoria è un esempio del problema centrale della mancanza di coinvolgimento degli Ovaherero e dei Nama nei processi decisionali politici, sia da parte del governo namibiano che, in questo caso, della Germania. Anche durante i negoziati sulla Dichiarazione congiunta tra Namibia e Germania, le comunità interessate non sono state sufficientemente coinvolte. La Giornata della memoria rende ancora una volta visibile questa emarginazione strutturale. I Nama e gli Ovaherero avevano proposto al governo namibiano giornate di commemorazione alternative, ma il governo namibiano ha ignorato queste proposte.

Il governo namibiano non deve abusare del 28 maggio per scopi di autopromozione, né tanto meno per esercitare pressioni politiche sulle comunità colpite affinché accettino la Dichiarazione congiunta tra Germania e Namibia. Per fare i conti con il genocidio, il dialogo deve essere alla pari. Anche il nuovo governo tedesco ha una responsabilità in questo senso. Non deve nascondersi dietro la sovranità del governo namibiano, ma deve contribuire attivamente a coinvolgere i rappresentanti ufficiali degli Ovaherero e dei Nama nei negoziati.