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Tanzania: La missione UNESCO nell’area Masai deve essere annullata!

Bolzano, Göttingen, 7 febbraio 2024

Gruppo di Masai. Foto: Nezumi - CC BY-SA 3.0

Dal 3 al 9 febbraio, è in corso una missione dell’UNESCO in Tanzania per indagare sulle accuse di violazione dei diritti umani contro i Masai nella Ngorongoro Conservation Area (NCA). La FoodFirst Informations– und Aktionsnetzwerk (FIAN), Survival International Germania e l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM/GfbV) condannano il fatto che la missione non sia stata annunciata pubblicamente e che le comunità e i rappresentanti Masai locali non siano stati consultati.

I Masai avevano regolarmente presentato a vari organismi delle Nazioni Unite, tra cui l’UNESCO, denunce di sgomberi – a volte violenti -, violazioni dei diritti umani e molestie e avevano chiesto una missione di questo tipo, ad esempio in una petizione all’UNESCO nel 2021. Il 4 febbraio 2024 hanno appreso da fonti informali che l’UNESCO stava ora conducendo un’indagine ufficiale sul posto. In base a ciò, la missione dovrebbe anche poter parlare solo con le parti interessate nominate dal governo.

Secondo quanto riportato, uno dei membri originari della missione UNESCO è stato richiamato su richiesta del governo, sollevando ulteriori dubbi sull’indipendenza e la trasparenza del lavoro della missione.

La Società Zoologica di Francoforte (ZGF), invece, è stata invitata dal governo tanzaniano per colloqui con la missione UNESCO. Secondo le nostre informazioni, ha fornito alla missione UNESCO un rapporto unilaterale sul presunto impatto ambientale negativo dell’uso della terra da parte dei Masai. In precedenza, la ZGF aveva bollato la coesistenza di Masai e animali selvatici nell’area di conservazione NCA come una “situazione perdente per i Masai, per gli animali selvatici e per la conservazione della natura”.

In questo modo, lo ZGF sembra partecipare intenzionalmente e ancora una volta a un piano orchestrato contro i Masai, minando ancora una volta i diritti fondiari dei Masai. La ZGF ha ripetutamente sottolineato di non essere coinvolta in violazioni dei diritti umani e reinsediamenti forzati nel suo lavoro di conservazione sul campo. Nel 2023, la ZGF ha appoggiato la pianificazione territoriale che prevedeva di privare i Masai di vaste aree di territori registrati come terre del villaggio. Il Ministero dello Sviluppo tedesco (BMZ) ha poi bloccato il finanziamento di questo processo nel giugno 2023.

Le organizzazioni locali e internazionali organizzate nella rete MISA (Maasai International Solidarity Alliance), che comprende anche FIAN, Survival International e Associazione per i popoli minacciati, chiedono con urgenza all’UNESCO di garantire immediatamente che le comunità colpite siano ascoltate sul campo. Se l’UNESCO non è in grado di garantire la trasparenza e l’inclusività di questa missione, dovrebbe annullarla e lavorare per creare uno spazio legittimo per la partecipazione dei Masai a un processo aperto secondo il principio del consenso libero, preventivo e informato (FPIC), come hanno precedentemente richiesto. Il Ministero degli Affari Esteri, responsabile per i rapporti con l’UNESCO, dovrebbe intervenire immediatamente e garantire una missione secondo le regole procedurali dell’UNESCO.