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18.12.2025 | Bolivia, Popoli indigeni

La Bolivia abolisce i sussidi sui carburanti. Aumenta il rischio di disordini sociali: le comunità indigene sono particolarmente colpite

16.12.2025 | America Latina, Popoli indigeni, Unione Europea

Il Consiglio dell’UE si appresta a votare l’accordo con il Mercosur: costi ambientali esternalizzati, diritti degli indigeni ignorati

12.12.2025 | Cile, Mapuche, Popoli indigeni

Cile: elezioni presidenziali e relazioni commerciali con l’UE – I diritti delle minoranze restano in secondo piano

9.12.2025 | Amazzonia, America Latina, Diritti umani

Premio Nobel all’ombra delle minacce militari – Il riconoscimento a María Corina Machado delegittima il premio per la pace

8.12.2025 | Diritti umani, Minoranze, Minoranze religiose, Siria, Syrien, Tanzania

Giornata internazionale dei diritti umani (10 dicembre) – Minoranze e popolazioni indigene sotto pressione – Appello per una politica estera basata sui diritti umani

4.12.2025 | Minoranze, Minoranze religiose, Siria, Syrien, Syrien, Turchia

Un anno dopo la caduta di Assad – Grave pericolo di genocidio contro Alawiti e Drusi – Stop alle espulsioni verso la Siria!

1.12.2025 | Diritti umani, Masai, Tanzania

MISA critica la Società Zoologica di Francoforte – Dichiarazioni fuorvianti sullo scambio con i Masai

28.11.2025 | Minoranze, Minoranze religiose, Turchia

Visita del Papa in Turchia – Colloqui con Erdoğan “deludenti” – Appello per un maggiore impegno a favore delle minoranze religiose

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Dopo l’attacco di Israele: ricerca di colpevoli in Iran – Si temono repressioni contro le minoranze

Bolzano, Göttingen, 16 giugno 2025

Attacco israeliano su Teheran del giugno 2025. Foto: Wiki, pubblico dominino

Dopo i continui attacchi e contrattacchi tra Israele e Iran, l’Associazione per i popoli minacciati (APM/GfbV) avverte che l’escalation militare potrebbe portare a una massiccia ondata di repressione da parte del regime islamista di Teheran contro il movimento per la democrazia e la libertà dei popoli dell’Iran. Dopo gli attacchi, in Iran ci si chiede come sia stato possibile che Israele abbia condotto diverse operazioni nel Paese per prepararsi. Nella ricerca dei colpevoli, i mullah non cercheranno tra le proprie fila, ma tra le minoranze etniche e religiose del Paese.

Da decenni i membri della comunità religiosa bahá’í, i convertiti al cristianesimo e i curdi sono considerati dal regime dei mullah come complici di Israele. Ora potrebbero essere soprattutto i curdi a essere ritenuti responsabili del fatto che Israele sia riuscito a operare attivamente anche in Iran. L’APM teme che nei prossimi giorni l’Iran arresti o giustizi altri curdi. Sono probabili anche nuovi attacchi al pacifico Kurdistan iracheno confinante.

Gruppi sciiti radicali, nazionalisti turchi e islamisti sfruttano gli attacchi per seminare odio contro Israele. Affermano che Israele potrebbe attaccare la Turchia come prossimo obiettivo. Anche se gli sciiti radicali e i sunniti sono nemici tra loro, sono uniti dall’odio comune verso gli ebrei, i curdi e i valori universali come la democrazia e i diritti umani. I governanti iraniani aspirano alla creazione di un grande impero persiano di stampo sciita, mentre la Turchia mira alla fondazione di un impero turco-ottomano di stampo sunnita. I curdi e altre minoranze come i beluci in Iran, gli alawiti/aleviti in Turchia e Siria e i drusi in Siria sono considerati un ostacolo alle aspirazioni di grande potenza persiano-sciite e turco-sunnite. Ora potrebbero diventare bersaglio di attacchi.

Nel frattempo, si levano voci che chiedono un cambio di regime in Iran. La grande maggioranza della popolazione iraniana desidera un ordine democratico diverso, ma non la sostituzione di una dittatura con un’altra, come è successo in Siria. I gruppi etnici non persiani e non sciiti aspirano alla libertà nazionale, linguistica, culturale e, soprattutto, alla completa libertà di credo e di opinione. Ciò è possibile solo in un sistema federale. Molte donne iraniane non vogliono che i mullah impongano loro come vestirsi.

L’Iran è uno Stato multietnico in cui vivono numerosi gruppi etnici come persiani, azeri, curdi, arabi, baluci, turkmeni, armeni e assiri, nonché comunità religiose come sciiti, sunniti, bahá’í, cristiani, zoroastriani, ebrei, ahl-e haqq e dervisci sufi. A differenza della Turchia, le loro aree di insediamento spesso portano ufficialmente il nome etnico del gruppo etnico che vi abita.