Bolzano, Göttingen, 4 settembre 2025

In occasione della Giornata dell’Amazzonia, il 5 settembre, l’Associazione per i popoli minacciati (APM/GfbV) invita i governi europei e la Commissione europea a rispettare i diritti delle popolazioni indigene dell’Amazzonia e a fermare la progressiva deforestazione. L’Europa deve assumersi seriamente la propria responsabilità globale e impedire l’importazione di prodotti per i quali è stata abbattuta o bruciata la foresta pluviale. I popoli indigeni di tutta l’Amazzonia sono minacciati nella loro esistenza. Il loro habitat viene letteralmente distrutto per permetterci di avere prodotti agricoli a basso costo in Europa.
Il regolamento UE sulla deforestazione (EUDR), che dovrebbe finalmente entrare gradualmente in vigore tra la fine del 2025 e la metà del 2026, non è sufficiente. In tutti gli Stati dell’Amazzonia, come Brasile, Bolivia, Perù o Ecuador, si registra una massiccia deforestazione legale e illegale. Tuttavia, la Commissione europea non classifica nessuno di questi Stati come paesi ad alto rischio ai sensi del regolamento. A Bruxelles si chiudono evidentemente gli occhi di fronte all’effettivo disboscamento su vasta scala in questi paesi.
Una classificazione di rischio inferiore limita gli obblighi di diligenza delle imprese e i controlli da parte delle autorità. L’EUDR dovrebbe garantire che bovini, cacao, caffè, olio di palma, gomma, soia, legno e i loro prodotti siano importati nell’UE solo se dopo il 2020 non sono state disboscate foreste per la loro produzione. Con le attuali restrizioni il regolamento mancherà il suo obiettivo e non contribuirà in modo significativo alla protezione dell’Amazzonia.
Allo stesso tempo, l’UE vuole facilitare l’importazione di prodotti agricoli a basso costo dal Sud America e sta portando avanti l’accordo commerciale previsto con il blocco Mercosur. Questo accordo renderà ancora più redditizio lo sfruttamento dell’Amazzonia con tutti i mezzi legali e illegali. Si espanderà a scapito della foresta pluviale e dei suoi abitanti indigeni.
I vari governi europei possono ratificare l’accordo commerciale solo se questo garantisce adeguatamente la protezione delle foreste pluviali e i diritti delle popolazioni indigene. Per evitare danni irreversibili a uno degli ecosistemi più importanti della Terra, le comunità locali e i legittimi rappresentanti delle popolazioni indigene devono essere maggiormente coinvolti negli sviluppi e la conformità delle aziende europee deve essere controllata più severamente. Un primo passo sarebbe una rivalutazione realistica del rischio di deforestazione, che è ovviamente molto elevato in Brasile, Bolivia, Perù e altri Stati amazzonici.