Bolzano, Göttingen, 6 settembre 2024
Il recente incidente violento tra i membri di una tribù incontattata e i taglialegna illegali nella regione amazzonica peruviana evidenzia la crescente minaccia rappresentata dal disboscamento illegale per le comunità che vivono in isolamento volontario, avverte l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM). Almeno due taglialegna sono stati uccisi da frecce giovedì scorso quando hanno invaso il territorio ancestrale della comunità indigena. Questo è il secondo incidente in un arco di tempo molto breve.
La pressione sui territori dei popoli indigeni che vivono in isolamento volontario è in costante aumento. Questi incidenti sottolineano l’urgente necessità di agire per proteggere questi popoli e i loro territori. Il Ministero della Cultura peruviano deve assumersi le proprie responsabilità e garantire che i territori indigeni siano riconosciuti come inviolabili e non vengano ceduti per uso commerciale.
La concessione per lo sfruttamento del legname nei territori indigeni porta inevitabilmente a conflitti. Il diritto dei popoli indigeni alla propria terra viene consapevolmente violato. Si verificano in maniera forzata i primi contatti, pericolosi per entrambe le parti. Se i territori non vengono protetti, i conflitti continueranno ad aumentare. Le vittime saranno anche i lavoratori del legname, che vengono messi in pericolo di vita dalle aziende in barba alle loro responsabilità.
Le popolazioni indigene in isolamento volontario scelgono deliberatamente di non avere contatti con il mondo esterno per proteggere il loro stile di vita, la loro cultura e i loro mezzi di sostentamento. È fondamentale che queste comunità non vengano stigmatizzate o dipinte come aggressori. I popoli indigeni di tutto il mondo sono vittime di una crescente invasione dei loro territori. La violenza è il risultato diretto del mancato rispetto dei loro diritti fondiari e della messa in pericolo del loro stile di vita in armonia con la natura.