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18.12.2025 | Bolivia, Popoli indigeni

La Bolivia abolisce i sussidi sui carburanti. Aumenta il rischio di disordini sociali: le comunità indigene sono particolarmente colpite

16.12.2025 | America Latina, Popoli indigeni, Unione Europea

Il Consiglio dell’UE si appresta a votare l’accordo con il Mercosur: costi ambientali esternalizzati, diritti degli indigeni ignorati

12.12.2025 | Cile, Mapuche, Popoli indigeni

Cile: elezioni presidenziali e relazioni commerciali con l’UE – I diritti delle minoranze restano in secondo piano

9.12.2025 | Amazzonia, America Latina, Diritti umani

Premio Nobel all’ombra delle minacce militari – Il riconoscimento a María Corina Machado delegittima il premio per la pace

8.12.2025 | Diritti umani, Minoranze, Minoranze religiose, Siria, Syrien, Tanzania

Giornata internazionale dei diritti umani (10 dicembre) – Minoranze e popolazioni indigene sotto pressione – Appello per una politica estera basata sui diritti umani

4.12.2025 | Minoranze, Minoranze religiose, Siria, Syrien, Syrien, Turchia

Un anno dopo la caduta di Assad – Grave pericolo di genocidio contro Alawiti e Drusi – Stop alle espulsioni verso la Siria!

1.12.2025 | Diritti umani, Masai, Tanzania

MISA critica la Società Zoologica di Francoforte – Dichiarazioni fuorvianti sullo scambio con i Masai

28.11.2025 | Minoranze, Minoranze religiose, Turchia

Visita del Papa in Turchia – Colloqui con Erdoğan “deludenti” – Appello per un maggiore impegno a favore delle minoranze religiose

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Giornata internazionale dei diritti umani (10 dicembre). La protezione dei civili nei conflitti è insufficiente

Bolzano, Göttingen, 9 dicembre 2020

Il Parco nazionale dei Monti Simien nel nord dell'Etiopia. Foto: A. Davey, CC BY 2.0.

L’Associazione per i popoli minacciati (APM) critica l’inadeguata protezione della popolazione civile nei conflitti armati. Nella regione etiopica del Tigray, dove si continua a combattere, alle organizzazioni umanitarie viene ancora negato il libero accesso. In questo stesso periodo, sull’altro versante africano, il governo nigeriano ha praticamente rinunciato alla protezione della popolazione contro gli attacchi degli islamisti di Boko Haram.

La milizia terrorista sta infuriando senza alcuna seria resistenza da parte delle forze armate nigeriane. La popolazione cristiana in particolare, ma anche i credenti musulmani moderati non possono più contare sul loro Stato per la loro protezione. Spesso le milizie rapiscono donne e ragazze che sono costrette a sposarsi e ad avere figli in una situazione di prigionia. Se vengono liberati o sono in grado di fuggire, le madri e i loro bambini vengono spesso abbandonati dalla loro comunità. Questi figli della guerra avrebbero bisogno di una protezione speciale, che spesso viene loro negata in Nigeria. Nel periodo pre-natalizio, l’APM ha lanciato un appello perché si faccia di più per proteggere le vittime innocenti di Boko Haram.

Per quanto riguarda invece la situazione della popolazione civile del Tigray non è stato possibile effettuare nessuna verifica esterna. Dall’inizio dell’offensiva, all’inizio di novembre, la regione è stata soggetta a un blocco totale di Internet e di notizie. Il 28 novembre, infatti, il governo etiope aveva garantito alle Nazioni Unite con una assicurazione scritta che gli aiuti umanitari sarebbero stati ammessi nella regione del conflitto. Ma questo purtroppo non è successo. Non si tratta di una violazione contrattuale qualsiasi: è una violazione del diritto umanitario internazionale e una palese violazione dell’obbligo di proteggere coloro che non sono coinvolti nella guerra e dalle sue relative conseguenze. Le Nazioni Unite non dovrebbero accettare questo comportamento e dovrebbero trarne le conseguenze il prima possibile.