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Russia: APM/GfbV critica l’introduzione delle festività dedicate alle popolazioni indigene definendola una pura farsa

Bolzano, Göttingen, 7 novembre 2025

Nenci a Dudinka, Taimyr, Krasnoyarsk, Russia. Foto: Dr. A. Hugentobler CC BY-SA 3.0.

L’Associazione per i popoli minacciati (APM/GfbV) critica l’introduzione della Giornata delle popolazioni indigene e della Giornata delle lingue indigene in Russia, definendola una strategia mirata del Cremlino per mascherare la sistematica oppressione delle comunità indigene e mettere a tacere i critici. Data la precaria situazione dei popoli indigeni nella Federazione Russa, si tratta di pura farsa.

Da decenni gli attivisti indigeni sono sistematicamente perseguitati e costretti a lasciare il Paese. Tutte le organizzazioni indipendenti che si impegnano a favore delle questioni indigene sono state vietate dal governo russo o classificate come “estremiste”. L’impegno a favore dei diritti indigeni, dei diritti fondiari e del diritto al consenso preventivo, libero e informato non è più possibile in Russia e, se lo è, solo con un rischio personale estremamente elevato.

I rappresentanti indigeni russi hanno commentato la mossa di Vladimir Putin alla nostra organizzazione per i diritti umani definendola “propaganda ripugnante” rivolta agli indigeni in Russia. Putin vorrebbe tranquillizzarli e dimostrare loro che si prende cura di loro. “Dovremmo continuare a sacrificarci per Putin e la sua guerra, mentre le zone ricche di materie prime vengono completamente ‘ripulite’ dalle popolazioni indigene”. Per le comunità indigene, in parte molto piccole, il servizio nell’esercito russo rappresenta una minaccia esistenziale. Un numero superiore alla media di membri delle popolazioni indigene muore come soldati dell’esercito russo in Ucraina.

L’introduzione delle festività serve a dividere il movimento indigeno e quella parte dell’opposizione sostenuta dalle grandi nazionalità non russe. Mentre a questi ultimi viene rimproverato il separatismo e quindi criminalizzati, le popolazioni numericamente esigue del nord, della Siberia e dell’Estremo Oriente devono essere tenute tranquille con questa politica del bastone e della carota.

Oltre al russo, lingua ufficiale, in Russia si parlano oltre 120 lingue appartenenti a undici famiglie linguistiche. Gran parte di queste lingue è fortemente a rischio o minacciata di estinzione. Anche le lingue con diverse decine di migliaia di parlanti vengono soppiantate dal russo e da altre lingue più diffuse. Secoli di russificazione, discriminazione ed emarginazione delle popolazioni indigene hanno portato a una grande estinzione linguistica e quindi alla perdita di cultura e identità.

L’introduzione di una giornata dedicata alle lingue indigene è perfida. La Russia si presenta a livello internazionale, ad esempio alle Nazioni Unite, come sostenitrice delle popolazioni indigene, mentre allo stesso tempo minaccia gli attivisti indipendenti e cancella le lingue indigene.