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Le popolazioni indigene hanno bisogno di maggiore protezione. I crimini contro gli indigeni non devono restare impuniti

Massacro contro i Mayangna in Nicaragua

Bolzano, Göttingen

Indigeni Mayangna lungo il Rio Lakus, Riserva di Bosawas, Nicaragua. Foto: Joe Townsend via Flickr (CC BY-NC-ND 2.0).

In seguito al massacro di indigeni Mayangna avvenuto lo scorso 28 gennaio nella biosfera di Bosawás in Nicaragua, l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) chiede maggiore tutela per la popolazione indigena del Nicaragua e la fine dell’impunità per i crimini commessi contro gli indigeni del paese. Il 28 gennaio un gruppo di circa 80 persone armate ha assalito un villaggio di indigeni Mayangna nella biosfera di Bosawás. Dopo aver bruciato alcune case, gli assalitori hanno sparato agli abitanti del villaggio uccidendo almeno sei persone. Altre dieci persone risultano scomparse dopo l’aggressione.

La riserva di Bosawás è un’area protetta grande circa 2,2 milioni di ettari, situata vicino alla frontiera con l’Honduras e riconosciuta nel 1997 come biosfera e patrimonio biologico globale dall’UNESCO. Di fatto è la più grande foresta vergine a nord dell’Amazzonia.

Da anni le popolazioni indigene che abitano l’area lamentano l’aumento drammatico del disboscamento illegale e delle aggressioni da parte dei taglialegna illegali. Le immagini satellitari documentano infatti l’incremento delle aree disboscate e sfruttate per l’agricoltura all’interno della riserva e che oggi coprono il 31% del territorio. Nel 2000 l’area disboscata illegalmente copriva il 15% della riserva. In 20 anni il Nicaragua ha perso il 19% delle sue foreste. I disboscamenti illegali stanno mettendo a rischio l’intero ecosistema dell’area e distruggono la base vitale delle popolazioni indigene che nei boschi e dei boschi vivono. Le aggressioni armate contro le popolazioni indigene per appropriarsi illegalmente della terra purtroppo non sono un’eccezione e solitamente restano impunite. L’APM chiede al governo del Nicaragua di porre finalmente fine a questa guerra non dichiarata contro le popolazioni indigene e contro l’ambiente.

In Nicaragua vivono circa 30.000 nativi Mayangna. L’assassinio di indigeni è diffuso e nei pochi casi in cui gli aggressori vengono arrestati, questi solitamente vengono assolti in giudizio per mancanza di prove. Secondo l’APM, il problema reale è che al Nicaragua manca la volontà politica per perseguire i crimini commessi contro la sua popolazione nativa. La scorsa settimana tre cittadini nicaraguensi sono stati arrestati in Costa Rica con l’accusa di aver assassinato un’intera famiglia nella riserva indigena Maio nell’ottobre 2019.