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Terremoto in Siria e Turchia: fermare gli attacchi, agevolare gli aiuti umanitari

Bolzano, Göttingen, 6 febbraio 2023

Campo profughi nella regione di Shahba, nord di Aleppo, Siria del Nord. Foto: Kamal Sido / GfbV 2019.

Dopo il grave terremoto che ha colpito la Siria settentrionale e la Turchia, l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) chiede aiuti rapidi per le zone controllate dai curdi. I governi europei devono spingere la Turchia a fermare gli attacchi contro la Siria settentrionale, in modo da poter favorire la ricerca dei sopravvissuti. I valichi di frontiera dalla Turchia devono rimanere aperti per le consegne degli aiuti umanitari, in modo che gli aiuti internazionali possano raggiungere le aree colpite dal sisma.

La regione di Afrin è attualmente a malapena accessibile per telefono e internet. È quindi difficile ottenere rapporti affidabili sulle cifre delle vittime. Tuttavia, su Internet circolano immagini e video che mostrano distruzioni estese. Gli aiuti per i disastri offerti da molti Stati, tra cui Israele, non devono essere rifiutati per motivi ideologici. Le misure salvavita devono essere la priorità. Né il governo turco, né quello siriano sono interessati a fornire o anche solo a consentire l’invio di aiuti alle aree controllate dai curdi. È ancora più importante che l’UE e gli altri Stati facciano in modo che le popolazioni di questa regione devastata dalla guerra non vengano dimenticate in questo drammatico momento.